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Serena Sensini
Serena Sensini

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Docker AI: aumentare la produttività tramite un bot

Durante la DockerCon, a Los Angeles, Docker Inc ha presentato una novità: un programma che si occuperà di integrare tecniche di AI all’interno dei suoi strumenti, tra cui Docker AI , progettato per aiutare chi sviluppa a distribuire e ottimizzare i prodotti che includano questo tool.

Si tratta del primo prodotto che include degli strumenti AI per un prodotto che viene spesso utilizzato per creare a sua volta strumenti di AI, come Hugging Face e Replicate.

Secondo Scott Johnston, CEO di Docker, molti team rilasciano il proprio software a clienti e community attraverso container Docker:

“Le immagini dei container sono cosiddette immutabili, cioè riproducibili […]. Quando si costruiscono modelli, si analizzano dati, e così via, si vuole essere in grado di riprodurre i risultati indipendentemente dalla persona con cui si lavora, e indipendentemente dalla situazione. Il fatto che l’immagine del container sia immutabile aiuta molto in questo senso”.

Docker AI dovrebbe fornire una sorta di guida automatica quando le persone che sviluppano modificano un Dockerfile o simili, eseguono il debug della loro “docker build” in locale o eseguono un test, consentendo ai team di beneficiare della saggezza collettiva di milioni di professionisti/e che utilizzano Docker - alcuni da oltre 10 anni - seguendo le best practices di scrittura di questi file e selezionando immagini aggiornate e sicure per le proprie applicazioni.

Docker AI sarebbe dunque un bot che utilizza la GenAI progettato per assistere nell’utilizzo di Docker. È addestrato sui file per Docker Compose e sulla raccolta di errori che deriva dall’uso prodotto e dagli strumenti che offre Docker, ha dichiarato Johnston, senza “coinvolgere” o sfruttare i dati dei clienti.

Mentre Copilot e strumenti simili aiutano in attività come il completamento del codice si occupano del 10 o 15% della costruzione di un’applicazione, queste non sono mai fatte di un singolo “componente”: di solito utilizzano anche un database, un server web, uno strato di frontend e molto altro.

Questa percentuale è quella in cui Docker è spesso presente, perché fornisce immagini o docker-compose file utili a definire altre parti dell’applicazione attorno al core del prodotto. L’AI di Docker, quindi, servirebbe a completare questa fetta di componenti, occupandosi di quell'85-90% finale.

Sembra che, inoltre, questo strumento si integrerà con ambienti come Visual Studio Code e con gli ambienti di sviluppo web di JetBrains, tra i più utilizzati nell’ecosistema di chi programma.

Questo strumento è attualmente disponibile solo attraverso l’iscrizione a un programma di early access di Docker disponibilequi.

E tu, intendi provarlo?

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